MANOVRA 2019 – Approvazione del CdM

MANOVRA 2019 – Approvazione del CdM

In seguito al voto del Cdm di questa sera (15 Ottobre 2018) è stata approvata la “Manovra 2019”. Tra le novità ci sarà anche il taglio delle cosiddette “pensioni d’oro” che dovrebbe portare un risparmio di un miliardo in 3 anni. Flat tax per gli autonomi al 15%. Sconti per start up create dagli under 35. Tagli di 7 miliardi a ministeri ed immigrazione. Pace fiscale al 20% con tetto 100mila euro. Via la riforma Fornero e pensioni a quota 100!
Allegato alla manovra c’è anche il decreto fiscale ed un inedito decreto “tagliascartoffie”, che dovrebbe eliminare quelle leggi che frenano la burocrazia e le imprese. Entro la mezzanotte il documento arriverà a Bruxelles.

Pace fiscale
L’accordo raggiunto dopo un lungo braccio di ferro sul decreto fiscale collegato alla legge di bilancio stabilisce un’aliquota al 20% per sanare il pregresso di chi ha già presentato la dichiarazione dei redditi. Sarà prevista l’opzione di dichiarazione integrativa ma con la possibilità di far emergere fino ad un massimo del 30% in più rispetto alle somme già dichiarate e comunque con un tetto di 100.000 euro. Per ridurre il contenzioso, si potranno inoltre sanare le liti con il fisco pagando senza sanzioni o interessi il 20% del non dichiarato in 5 anni in caso di vittoria del contribuente in secondo grado (o il 50% in caso di vittoria in primo grado). Allo stesso tempo, con la rottamazione ter delle cartelle Equitalia saranno cancellati sanzioni e interessi, dilazionando i pagamenti in 20 rate in 5 anni e arriverà lo stralcio delle minicartelle sotto mille euro accumulate dal 2000 al 2010.

La rottamazione delle cartelle
Verranno rottamate le cartelle esattoriali, senza pagare interessi e sanzioni, con la previsione di una rateizzazione fino a 10 rate in cinque anni (più vantaggiosa dei due anni concessi nelle due edizioni precedenti). Intesa di massima anche per risolvere i problemi delle vecchie “mini” cartelle, quelle sotto i mille euro del periodo 2000-2010: riguardano dieci milioni di contribuenti e restava da decidere se stralciarle del tutto senza dover metter mano al portafoglio o chiedere comunque qualcosa da pagare al contribuente. Strada tutto sommato in discesa anche per sistemare le liti pendenti, per le quali si propendeva per dare la possibilità di chiudere i giudizi pagando la metà del dovuto (in caso di giudizio favorevole arrivato già al primo grado) o un terzo (con giudizio in appello).

Nei prossimi giorni ulteriori aggiornamenti…